CONOSCIAMO MEGLIO MARCO D'OGGIONO:
UN OGGIONESE ALLA SCUOLA DI LEONARDO DA VINCI
Di Agnese Spreafico
Non vorrei deludere tutti gli amici che hanno pensato che Marco fosse il nome di mio fratello Dionigi e D'Oggiono fosse il nostro cognome, ma credo sia doveroso in questa sede conoscere meglio Marco d'Oggiono, pittore della cerchia di Leonardo da Vinci, nostro concittadino più celebre e certamente il maggior artista che abbia avuto i natali nel territorio lecchese.
Marco nasce ad Oggiono, tra il 1465 e il 1470 da Cristoforo d'Oggiono, di professione orafo e da Elisabetta de Clivate (Civate). E' uno dei primi artisti lombardi ad avere un rapporto di discepolato con Leonardo da Vinci, durante il soggiorno di questi a Milano, presso la Corte Sforzesca (1482-1499). Pare che il Pittore Oggionese avesse già compiuto la sua formazione in anni precedenti il 1490 presso la bottega di Leonardo, ma nel 1490 lo troviamo proprio documentato fra gli stretti seguaci del Maestro vinciano.
Sappiamo che l'anno successivo (1491) egli sottoscrive insieme al "collega" Giovanni Antonio Boltraffio l'atto per una importante e prestigiosa commissione: la pala Grifi raffigurante "La Resurrezione di Cristo, tra i Santi Leonardo e Lucia" opera eseguita per la Chiesa di San Giovanni sul Muro ed ora presente al Bode Museum di Berlino. Oltre al Boltraffio il "nostro" Maestro, dovette essere in contatto diretto con l'intero ambiente milanese dell'epoca, in particolare con gli altri artisti più vicini a Leonardo.
E' provato in ogni modo che nell'ambiente milanese l'artista raggiunge anche una ragguardevole notorietà, tale da permettergli di acquisire importanti impegni pubblici. Siamo certi che Marco ha già dal 1497 una sua attività pittorica indipendente perché assume un apprendista (Protasio Crivelli) per insegnargli tra le altre tecniche anche la miniatura. Nel 1508 sposa Ippolita dei Buzzi, dalla quale ha due figlie Elisabetta ed Antonia, morte in tenera età, un figlio Cinzio morto nel 1524 ed un'ultima figlia Francesca, che ritroviamo suora nel convento di Brugora.
A Milano, Marco d'Oggiono, come vi dicevo, ebbe un notevole successo e molte sue opere le possiamo ancora ammirare presso la Pinacoteca Ambrosiana, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Pinacoteca di Brera, la Pinacoteca del Castello Sforzesco, la Galleria dell'Arcivescovado ed ultimamente anche in prestigiose collezioni private. Anche in provincia però troviamo parecchi esempi che testimoniano la fortuna che Marco d'Oggiono ebbe presso i suoi contemporanei: il trittico con "Assunta fra i Santi Battista e Stefano" nella Parrocchiale di Mezzana Superiore (Somma Lombardo), "La Madonna con bambino e tre Santi" dipinta nel 1524 per la Parrocchiale di Besate ed oggi conservata a Milano presso la Galleria dell'Arcivescovado, il Polittico e l'affresco della "Madonna in trono", conservati nella Parrocchiale di Sant'Eufemia di Oggiono.
Di Marco d'Oggiono pittore, possiamo dire che, alla fondamentale lezione leonardesca, sempre presente ed indelebile lungo tutta la sua carriera artistica, affianca una personale interpretazione del classicismo peruginesco e raffaellesco, perdendo a volte le tonalità sfumatea vantaggio di compatti e squillanti effetti cromatici, anche se è proprio nel suo modo tipico di realizzare il paesaggio in una stesura liquida e rapida nelle tonalità azzurro acqua, che vengono quasi a fondere i contorni delle montagne col cielo, che noi Oggionesi di oggi riconosciamo l'immutato sfondo delle nostre montagne, ne leggiamo perfettamente la silhouettee ci sembra quasi di intuire il punto dove Marco d'Oggiono si posizionava con cavalletto e pennello per rendere immortali e conosciuti al mondo il nostro Cornizzolo, i Tre Corni di Canzo e La Grignetta…..
Vi assicuro che percepire queste emozioni davanti ad una sua opera al Louvre o all'Ermitage o alla National Gallery di Londra, ci fa vincere i pregiudizi non sempre positivi che una certa critica ha avuto nei tempi addietro su Marco d'Oggiono, e ce lo fa sentire Cittadino fra i Cittadini , orgoglio ed onore di tutti noi Oggionesi. Gli ultimi documenti riguardanti il pittore, sono stati resi noti recentemente dal prof. Virginio Longoni, altro grande Oggionese, insigne studioso e brillante storico.
Questi sono i testamenti del figlio Cinzio in data 30 giugno e I° luglio 1524, in cui si dichiara figlio del fu Marco e un atto del 30 maggio 1525 in cui la vedova Ippolita si rivolge al duca Francesco II° Sforza per ottenere la facoltà, volendo risposarsi, di disporre del patrimonio ereditario senza che per leggeesso fosse congelato fino alla maggiore età della figlia Francesca.
Nota di colore
Al centro di Piazza della Scala a Milano, c'è il monumento a Leonardo da Vinci, opera dello scultore Pietro Magni (1872). Attorno al basamento vi sono le statue dei quattro grandi discepoli di Leonardo: Cesare da Sesto, Andrea Solari, Giovanni Antonio Boltraffio e Marco d'Oggiono.
Eccovi il Marco d'Oggiono, espresso da Pietro Magni : visto così Marco mi sembra proprio un gran bel ragazzo e questo non fa che accrescere il nostro orgoglio Oggionese. Il Monumento è chiamato confidenzialmentedai Milanesi : "mezz liter in quater"e ciò la dice lunga sull'avarizia di Leonardo giunta anch'essa ai nostri giorni.